Le Radici della Famiglia Valmarana

Le origini della famiglia Valmarana sono antichissime: i primi documenti risalgono al 1174. Sappiamo che intorno al XIV secolo l’albero genealogico si suddivise in tre rami, uno di questi San Faustino è il ramo che acquistò nel 1720 la Villa appartenuta a Bertolo e di cui ancora oggi è proprietaria.

 

Nel corso dei secoli, i Valmarana sono stati sempre legati all’arte e alla cultura. Il celebre architetto Andrea Palladio, grazie al supporto dei Valmarana, ricostruisce la Basilica di Vicenza nel 1561 e, cinque anni dopo, progetta il palazzo in Corso Fogazzaro per Leonardo Valmarana. Sempre a Palladio si deve la splendida Cappella Valmarana nella cripta della chiesa di Santa Corona e la Loggia Valmarana a Porta Castello.

Non solo arte, ma anche impegno sociale. I Valmarana sono stati una delle famiglie più influenti di Vicenza, con legami importanti con altre famiglie illustri come i Piovene, i Fogazzaro, i Roi e i Thiene. Uomini di cultura e politica, hanno ricoperto ruoli di rilievo. Gaetano Valmarana (1803-1874) fu Podestà e Deputato Provinciale; Giustino (1849-1873) è stato membro del Consiglio cittadino e della Giunta Municipale; il figlio Angelo (1874-1915) fu Sindaco della città e la sua morte prematura suscitò una vasta commozione.

 

Giustino Valmarana (1898-1977), proprietario della Foresteria della Villa, è stato Senatore della Democrazia Cristiana dal 1946 al 1963, Sottosegretario di Stato e membro del Parlamento Europeo. È anche noto per aver impedito, insieme al ministro Bottai, che gli affreschi della Villa venissero trasferiti a Parigi, come voleva Mussolini. Angelo Valmarana (1925-2004), suo figlio, è stato un importante custode della Foresteria.

 

Tommaso Valmarana (1909-1991), proprietario della Palazzina, è stato un grande sostenitore dello sport e impegnato in ambito sociale. Notaio a Vicenza, ha fondato l’Associazione Donatori di Sangue e presieduto il Calcio Vicenza, il Tennis Club e il CAI vicentino. Sua moglie, Maria Sofia, ha vissuto per tutta la sua vita nella Palazzina, curandola con dedizione e passione.

Grandi incontri

Villa Valmarana ai Nani è stata, nei secoli, un punto di riferimento culturale per letterati, artisti e studiosi. Non solo: negli ultimi cento anni, la Villa ha attratto anche le famiglie nobili di tutta Europa, desiderose di ammirare le opere dei Tiepolo.

 

L’apertura dei proprietari ha permesso che Villa Valmarana diventasse un luogo di grande fascino e ispirazione. J.W. Goethe, nel suo Tagebuch del 24 settembre 1786, elogia lo stile sublime di Giambattista Tiepolo nelle stanze della Palazzina e riconosce la differenza nello stile più naturale di Giandomenico Tiepolo nella Foresteria, intuendo per primo le mani diverse dietro queste straordinarie opere.

 

Anche Antonio Fogazzaro, marito di Rita Valmarana, ambienta nelle stanze della Palazzina il suo celebre romanzo Piccolo Mondo Moderno. Guido Piovene, figlio di Stefania Valmarana, dedica a Villa Valmarana un’introduzione magnifica nell’opera La metafisica dei sensi (1968).

A frequentare la Villa, tra gli altri, fu anche Goffredo Parise, che si dice si sia ispirato al Senatore Giustino Valmarana per il protagonista de Il prete bello. La Villa custodisce una raccolta di firme e fotografie che testimoniano le visite di reali, politici, intellettuali e artisti come la Regina Madre di Inghilterra, il re Alberto II del Belgio con la regina Paola, i reali di Olanda, Svezia e Danimarca, Albert Camus, Paul Morand, Truman Capote, Salvador Dalì, Peggy Guggenheim, Cesare Pavese, Ignazio Silone, Frank Sinatra, Cesare Zavattini e Luchino Visconti.

 

Questi illustri visitatori confermano la Villa come un centro di cultura, arte e storia che continua a affascinare e ispirare.