Il muro di pietra e la magia dei Nani

Villa Valmarana ai Nani, è abbracciata da un muro di cinta in cui sono collocate 17 statue grottesche di nani, da cui la villa prende il nome, originariamente sparse nel giardino.

I nani sono ispirati ai personaggi della Commedia dell’Arte e alle stampe dei Remondini di Bassano del Grappa: troviamo così un giudice, un marinaio, una filatrice, un serpentario….  Si ritiene che i disegni preparatori  siano opera di Giandomenico Tiepolo, mentre l’esecutore materiale sia stato Francesco Uliaco.

 

I nani sono anche parte di una suggestiva storia tramandata nel tempo: la leggenda della principessa Layana, una fanciulla nana costretta a vivere isolata tra le mura del castello con i suoi servitori nani. Quando il principe infranse il suo isolamento, la giovane, sconvolta dalla consapevolezza della propria diversità, si tolse la vita, gettandosi dalla torre. I suoi fedeli servitori, sopraffatti dal dolore, si pietrificarono, rimanendo a vegliare eternamente sulla loro amata padrona.

 

Oltre  simboli di una leggenda affascinante, i nani costituiscono  anche capolavori di arte Settecentesca. Combinando il grottesco con l’influenza teatrale del periodo, celebrano il genio artistico che permea la Villa.

 

 

Cos’è la storia, dopo tutto? La storia sono fatti che finiscono col diventare leggenda; le leggende sono bugie che finiscono col diventare storia.

[J. Cocteau]