I meravigliosi affreschi dei Tiepolo
Quando l’arte si fa emozione e diventa un dialogo tra generazioni:
Il fascino e l’unicità degli affreschi di Villa Valmarana sono dati dalla collaborazione tra il padre Giambattista, il più grandioso dei pittori del ‘700, e il figlio Giandomenico Tiepolo, attento a una realtà sempre più incalzante.
Si dividono, con poche eccezioni, le due case: al padre la Palazzina e al figlio la Foresteria, e a volte si trovano a lavorare assieme quando il tema lo richiede. Nella sala dell’Orlando Furioso (Palazzina) i due protagonisti, Angelica e Medoro, sono opera di Giambattista mentre i due contadini appartengono a Giandomenico; nella sala del Carnevale (Foresteria) i trompe l’oeil del figlio, sono interrotti dalla figura di Alì, il Moro, così elegantemente abbigliato da non poter essere che opera del padre.
Giambattista rappresenta il grande Barocco, con affreschi ispirati ai classici amati dal committente – grandi cieli rosa, dei, miti, magnifiche eroine discinte; Giandomenico è già il figlio di quei valori legati all’Illuminismo: natura, razionalità, l’uomo al centro dell’universo. E così racconta di contadini e di spazi verdi, del Carnevale e di un Nuovo Mondo che arriva dal mare. L’Encyclopédie è già stata pubblicata e le Rivoluzioni Americana e Francese sono alle porte.
L’arte non ha epoca. È l’emozione che dorme su guanciali d’eternità.
Giambattista Tiepolo
Giandomenico Tiepolo
Giandomenico Tiepolo (1727-1804), figlio di Giambattista e di Cecilia Guardi, eredita il talento artistico del padre e la creatività della famiglia Guardi. Allievo del padre, collaborò con lui alla realizzazione dei suoi più grandi affreschi riuscendo però a costruire un proprio stile visivo e tematico. La sua opera più importante, in cui manifesta il meglio della propria personalità, rimane senza dubbio il complesso degli affreschi della Foresteria della Villa Valmarana dove ritrae, con acuta ironia, la società veneziana del suo tempo.
La Palazzina
La Palazzina si trasforma in un palcoscenico mozzafiato, dove ogni sala racconta un’epica storia di emozioni senza tempo: amore, sacrificio, conflitto interiore e destino si intrecciano in un affresco di straordinaria intensità. Le sue pareti, ricche di dettagli vividi e simbolici, trasmutano miti, letteratura e storia in un’esperienza visiva coinvolgente e appassionante. Ogni scena, intrisa di forza e bellezza, non è solo una rappresentazione, ma un viaggio emotivo e intellettuale che affascina e trascina il visitatore. In questo spazio, la Palazzina non racconta solo di eroi e passioni, ma fa rivivere i valori e i sentimenti del Settecento, creando un dialogo senza tempo tra terra e cielo, dove l’immaginazione si fonde con la realtà.
La Foresteria
La Foresteria, autentico capolavoro narrativo, racchiude l’arte di Giandomenico Tiepolo in un viaggio tra culture, classi sociali, stagioni e immaginazione. Attraverso le sette stanze affrescate, ogni parete racconta storie che spaziano dall’esotismo delle Cineserie alla quotidianità dei contadini veneti, dalle eleganti passeggiate ai misteri del Carnevale.
Ogni sala ha un’identità unica: si passa dalle atmosfere mitologiche della Sala degli Dei, uniche tracce lasciate dal padre Giambattista, alla vivace ironia di Giandomenico, evidente nei dettagli grotteschi o teneramente umani. L’intero ciclo è un affresco della società settecentesca, che già si proietta verso un futuro di valori diversi legati a quella che sarà l’epoca dei Lumi: il mondo reale si mescola con il sogno e la fantasia, trasportando il visitatore in un universo che alterna sublime e quotidiano, ironia e poesia.